Alcuni studi epidemiologici hanno suggerito una possibile associazione tra infertilità, uso di farmaci per la fertilità ed un lieve aumento del rischio di ammalarsi di alcuni tipi di tumori femminili.
In effetti la infertilità di per sé costituisce un fattore di rischio per l’aumento di alcune malattie.
Non è possibile escludere con certezza che l’uso dei farmaci utilizzati per la stimolazione ovarica sia correlato con un aumentato rischio di tumori alle ovaie ed al seno, anche se non esiste a tutt’oggi (dopo oltre 40 anni dell’uso di questi farmaci) l’evidenza clinica di questo potenziale effetto negativo (Fertil.Steril. vol 83 n2, 2005).
La maggiore difficoltà di questi studi è che le malattie neoplastiche si manifestano in fasce di età molto lontane da quelle in cui le pazienti sono trattate, per cui si perdono molte informazioni sulle terapie effettuate.
Sebbene la maggior parte degli studi sia rassicurante, oggi non disponiamo di dati definitivi per consigliare le coppie. Sono in corso attualmente grandi studi epidemiologici che tengono conto anche di possibili ulteriori contemporanei fattori di rischio presenti nella popolazione infertile (età della prima mestruazione, età della menopausa, uso di contraccettivi etc).
L’eventuale instaurarsi di una gravidanza può aggravare patologie già presenti nel soggetto (diabete, cardiopatie, nefropatie ecc) in misura analoga ad un concepimento naturale e in maggior misura in caso di sindrome da iperstimolazione e di gravidanza multipla.