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Nuovi fattori di rischio di infertilita’

In una review molto recente, si è evidenziato su quali cause di sterilità ambientali o di stile di vita abbiamo delle evidenze conclusive: l'età della donna, il fumo, il peso. Ci sono ancora evidenze non conclusive sullo stress psicologico, la caffeina e l'alcool.

Quali sono gli effetti complessivi del fumo nella donna?

Sicuramente le donne che fumano hanno un rischio aumentato di aver bisogno di più di un anno per concepire un figlio rispetto alle non fumatrici, vanno in menopausa in media 2 o 3 anni prima, hanno un più alto rischio di aborto, ed hanno più gravidanze extrauterine.

C'è una nota capacità gametotossica sia del cadmio che della cotinina, che è il metabolita della nicotina. Si trova cadmio-nicotinina, anche nei follicoli delle donne che non fumano, ma delle quali fuma il partner; negli ovociti delle donne che fumano c'è un aumento dello spessore della zona pellucida, il che vuol dire che saranno più difficilmente fertilizzabili. Dall'insieme degli studi di coorte e caso controllo sugli effetti del fumo sulla fecondità il rischio di infertilità nella donna fumatrice è 1.6 più delle non fumatrice.

Nelle fecondazioni artificiali la possibilità di gravidanza è il 66%, rispetto a quella delle donne che non fumano. Si calcola che siano necessari il doppio di cicli di fecondazione artificiale per raggiungere una gravidanza. L'effetto del fumare per la donna equivale ad avere 10 anni di più.

Dov'è il problema? I tassi di fertilizzazione degli ovociti sono uguali. Quello che cambia è che a seconda che la donna fumi, fumi passivamente o non fumi per niente, i tassi di gravidanza sono 19%, 20% e 48%. Purtroppo anche il fumare passivamente è un danno negativo per la fertilità. In più ottenuta la gravidanza, il tasso di aborto precoce è il doppio delle gravidanze ottenute dalle non fumatrici; questo fa si che pur conducendo una campagna antifumo, ci vuole un anno per raggiungere gli stessi livelli di successo delle non fumatrici.

Le fumatrici hanno un livello di FSH più alto, il che vuole dire che la loro riserva ovarica è già diminuita e richiede un utilizzo di molte più fiale di gonadotropine. Un'altra testimonianza della ridotta capacità della riserva ovarica è che recuperiamo meno ovociti sia nelle pazienti che rimangono gravide, sia in quelle che non rimangono gravide.

Che cosa fa il fumo sulla fertilità del maschio?

Sappiamo che la cotinina e il cadmio si trovano anche nel plasma seminale, che i parametri seminali, volume, concentrazione, motilità, morfologia, vengono alterati, e che anche qui c'è un effetto sia citotossico che genotossico sugli spermatozoi, che il DNA degli spermatozoi viene danneggiato, e che gli effetti sono dose dipendenti. Esiste una correlazione negativa tra la motilità degli spermatozoi e la nicotina, il numero di sigarette e l'abitudine al fumo, e tutte queste cose correlano con l'alterazione della motilità. La riduzione della motilità è il più precoce dei segni di tossicità da fumo. C'è anche un danno al DNA degli spermatozoi, che si manifesta con una maggior apoptosi, perché il DNA degli spermatozoi è più sensibile a denaturazione nei fumatori. Il tasso di frammentazione di DNA nei fumatori è più elevato.

In effetti, è stato dimostrato che il tasso di successo sia nelle ICSI che nelle FIVET tradizionali è sempre significativamente inferiore rispetto ai non fumatori. In ultimo nei fumatori e negli obesi la capacità degli spermatozoi di legarsi all'acido ialuronico, che è un test funzionale, è decisamente diminuita rispetto ai non fumatori.

Bevande alcoliche

Per definire di cosa stiamo parlando, parliamo di drinks, che sono un'unità di misura. Un drink sono 12.7 ml di alcol puro, che equivale all'alcol che c'è in una piccola dose da bar di un superalcolico, in un bicchiere di vino da 125 ml, o in una birra da 33 cl.

Un consumo moderato di alcol è 1-2 drink in un giorno, un consumo occasionale eccessivo è quando si superano i 5 drinks, però la maggior parte della gente ha consumi eccessivi solo molto occasionalmente, qualche volta nei weekend, qualche volta alle cene con gli amici. Un consumo giornaliero eccessivo si ha quando un paziente beve più di 4 drink in un giorno.

Quali sono gli effetti dell'alcool sulla fertilità femminile? Per il momento non abbiamo dati definitivi però sicuramente l'alcool dà un aumento degli estrogeni se introdotto in quantità eccessive, dà una diminuzione della secrezione dell' FSH e quindi si alterano la produzione di follicoli e l'ovulazione, poi ci sono effetti diretti sulla maturazione dell'ovocita, sullo sviluppo della blastocisti e sull'impianto degli embrioni.
Nel maschio l'alcool etilico danneggia sia le cellule di Leydig, che producono il testosterone , sia le cellule di Sertoli, che sono le cellule che forniscono il sostegno alla maturazione degli spermatozoi. Quindi abbiamo un arresto del processo di maturazione degli spermatozoi, ad alte dosi di alcol.

I cannabinoidi non sono del tutto neutri rispetto alla riproduzione umana, ci sono recettori per i cannabinoidi nel tratto genitale. Essi danno una riduzione dell'LH. La stimolazione dei recettori uterini dei cannabinoidi interferisce con l'impianto degli embrioni, e tra l'altro sono presenti nelle secrezioni vaginali. Nel maschio i recettori dei cannabinoidi sono diffusi in tutte le vie seminali, nel didimo e nell'epididimo, e la stimolazione di questi fa diminuire la motilità degli spermatozoi del 30% e diminuisce anche la fertilizzazione. E' un effetto reversibile ma durante i rapporti, se ci sono cannabinoidi nelle secrezioni vaginali, diminuirà anche la motilità degli spermatozoi. Non credo che alcuno li voglia proporre come contraccettivo, perché non è un effetto assoluto, ma certamente vi è una temporanea diminuzione della fertilità.

Fattori ambientali e professionali

Il NICE, cioè l'Istituto Inglese che si occupa di linee guida, ha cercato di individuare un gruppo di sostanze e di attività di cui sia chiaro l'effetto negativo sulla fertilità. Nel gruppo di lavori con effetti negativi sulla fertilità maschile troviamo i turnisti, coloro che vengono esposti a fonti di calore, radiazioni, (ma non a campi elettromagnetici), a vibrazioni , a sostanze chimiche (pesticidi, ai bifenili clorinati, piombo, cadmio, manganese, mercurio). Nelle donne il fatto di fare turni o intensa attività lavorativa, che è tipica dei dipendenti ospedalieri, dà una diminuzione della fertilità. I farmaci antineoplastici quando vengono trattati senza le giuste precauzioni e talvolta anche gli antibiotici, possono dare problemi di infertilità; Il protossido di azoto, per gli anestesisti, può dare ridotta fecondabilità e alcune sostanze che si usano in ospedale come cloroformio, benzene e i vapori di mercurio, la formaldeide, possono dare disturbi.

Rovesciando il discorso andiamo a vedere lavoro per lavoro quali sono, i lavori più a rischio. Sono esposti a vari tipi di queste sostanze: gli agricoltori e i minatori, i muratori, pittori e imbianchini, chi lavora nell'editoria, ma più nella stampa, chi guida camion o fa il trasportatore, non soltanto per i fumi ma anche per la posizione fissa e il calore, chi lavora su apparecchiature meccaniche perché spesso è sottoposto anche ai solventi, agli agenti sgrassanti, agli idrocarburi del petrolio, alcune persone che lavorano nelle industrie chimiche, chi pratica il lavaggio a secco, per via del percloro etilene, chi lavora con manifatture di fibre di viscose raion e chi lavora in alcuni tipi di industria farmaceutica. Molti pesticidi, che si usano normalmente in agricoltura, e molti prodotti chimici di uso comune danno effetti negativi sul numero, motilità, o sulla forma di spermatozoi. Alcuni come il cloroprene danno anche diminuzione della libido e disturbi sessuali.

Oggi però il problema è che la maggior parte del deterioramento complessivo della fertilità dipende da sostanze chimiche presenti nell'ambiente. Una parte di queste sostanze chimiche vengono definite interferenti endocrini.

Cosa sanno le persone giovani sulla prevenzione della infertilità?

Sottoposti ad un questionario che riguarda i rischi per la fertilità, i miti sulla fertilità e le abitudini positive e salutari per la fertilità, rispondono in modo corretto al 90% sui rischi, quindi vuol dire che più o meno è arrivato un messaggio sulle cose che fanno male. Ma rispondono erroneamente nel 50% dei casi sui miti e quasi sempre in maniera sbagliata sui costumi.
Sono convinti ancora che: mettere un cuscino sotto le natiche dopo un rapporto sessuale aumenti la possibilità di concepire; sono sicuri che vivere in città è più dannoso che vivere in campagna; sono sicuri che mangiare vegetali 5 volte alla settimana faccia aumentare la fertilità.
In pratica confondono le abitudini salutari con la terapia. Ovviamente fare attività fisica, avere il peso giusto, avere un'alimentazione corretta, sono tutti fattori che condizionano la conservazione di una giusta fertilità, ma non fanno aumentare la fertilità.